Castelli Langhe Barolo: un mondo tutto da scoprire

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Castelli Langhe Barolo: un mondo tutto da scoprire

Tour delle Langhe tra castelli, storia e vino Barolo

Castelli Langhe tutti da scoprire e visitare in una vacanza fatta di notti rilassanti, paesaggi lussureggianti e una tradizione enogastronomica che non teme confronti!

Le langhe piemontesi sono ricche di storia e non solo di paesaggi naturali mozzafiato. Sebbene abbia già parlato di alcuni castelli in un mio precedente articolo che ti consiglio di leggere, oggi voglio dedicarmi ai castelli da visitare in Piemonte situati nella Langa del Barolo.

Nota anche come Bassa Langa, un territorio che arriva a lambire le sponde del fiume Tanaro, la Langa del Barolo si colloca nella porzione a nordest del sistema collinare delle Langhe.

Qui sorgono tantissimi comuni noti soprattutto per la loro lunga tradizione vitivinicola; grazie alla loro posizione, quese aree godono delle condizioni necessarie per la coltivazione del vitigno Nebbiolo dal quale, dopo un lungo periodi di affinazione in barrique, si ottiene il pregiato e amato vino Barolo.

I comuni appartenenti alla Langa del Barolo sono: Barolo, Castiglione Falletto, Diano d’Alba, La Morra, Monforte d’Alba, Novello e Serralunga d’Alba.

Il vino Barolo si inizia a produrre a metà '800 grazie a Camillo Benso Conte di Cavour e a Giulia Colbert Falletti, ultima marchesa di Barolo. Questo nettare rosso rubino conquista ben presto tutti diventando il re dei vini, un vino per re e ambasciatori molto diffuso nel Piemonte dei Savoia e consumato nelle corti di tutta Europa.

Il termine Langhe ricorda molto la parola landa, una lunga collina, un avvallamento prevalentemente monoculturale, sulla quale si estendono vigneti intervallati solo dai borghi di impianto medioevale con i loro castelli, le aziende vitivinicole storiche e le cappelle in cui un tempo trovavano rifugio i pellegrini.

Le parole non possono descrivere la bellezza di questo paesaggio unico al mondo, un luogo in cui c’è sempre qualcosa da visitare, da scoprire e da imparare. Conscia di tale varietà di itinerari, voglio darti qualche altro consiglio su come puoi trascorrere un weekend nelle Langhe. Ovviamente alla reception del mio Albergo Motta trovi tanto altro materiale informativo che ti sarà di certo molto utile!

Castelli delle Langhe Barolo: ecco i miei consigli

I percorsi che potresti seguire nelle nostre Langhe sono davvero numerosi e tutti molto belli e caratterizzati da un paesaggio che si estende a perdita d’occhio fino alle montagne.

Agli ospiti del mio albergo Asti, consiglio sempre due itinerari:

  • Il primo percorso parte da Novello e scende lungo la strada Ravera, offrendoti panorami sulle colline del Barolo. Risali a Manforte d’Alba dove il tuo sguardo potrà godere della bellezza del Monviso e dell’arco alpino, a questo punto scendi di nuovo in direzione Monchiero attraversando boschi e vigne. Rientra a Novello lungo il sentiero delle vigne e dei noccioleti e goditi il panorama sulla valle del fiume Tanaro;
  • Il secondo percorso parte da località S. Giuseppe a Monforte d’Alba e si snoda tra alcuni dei più importanti cru di Barolo: Le Coste, Mosconi e Ginestra. Dopo circa 5 km devia verso Roddino, anticamera dell’Alta Langa, e ammira il panorama fatto di verdi colline verso Dogliani. Prosegui attraverso vigne e noccioleti, fino ai piedi della collina di Sinio, il paese delle famose Masche (streghe in piemontese), piccolo borgo medievale che merita una visita. Il sentiero prosegue sotto costa in direzione di Serralunga ma, prima di arrivare al paese, devia a sinistra per rientrare a Monforte e ai vigneti del Barolo.

Numerosi sono anche i castelli nelle Langhe del Barolo. Alcuni si presentano come intatte fortezze medioevali, altri sono consumati dall’edera e dal tempo, ma tutti ti raccontano la storia delle famiglie nobili, i loro amori e i violenti contrasti tra feudatari e vassalli. Gli imponenti torrioni in cotto, le fortezze in arenaria ed i palazzi nobiliari costituiscono un patrimonio unico: alcuni sono aperti al pubblico e dunque visitabili, molti invece sono di proprietà privata e ammirabili solo esternamente.

Mappa del BaroloParti dalla città di Alba per poi arrivare al Castello di Roddi con la sua vista mozzafiato sulle vigne, fai sosta a Verduno e visita uno dei centri storici meglio restaurati ed il suo Castello privato; prosegui per il Castello di Grinzane Cavour e poi verso i fiabeschi bastione di Castiglione Falletto, fermati al Castello di Barole e al WiMu, il museo del vino. Infine visita Novello e il suo maniero neogotico, concludendo il tuo giro delle Langhe a Monforte d'Alba. Eccoti la mappa ufficiale del Barolo: cliccandoci sopra potrai scaricarla e visionarla in un formato ben più grande.

Barolo

Nel centro di Barolo sorge il Castello Falletti di Barolo, noto anche come Castello Comunale di Barolo. Questo edificio trova le sue origini presumibilmente agli inizi del X secolo, quando Berengario I accordò al feudatario locale di costruire una difesa contro le scorrerie degli Ungari e, successivamente, dei Saraceni. Della struttura originaria, oggi rimane solo il mastio.

Castello Falletti di BaroloLa prima testimonianza scritta risale al 1200 in un atto di cessione di proprietà da parte dei signori di Marcenasco in favore del comune di Alba che, in seguito, lo cedette ai Falletti. Questa famiglia si occupò dei restauri e trasformò il castello nella dimora stabile di un ramo del casato.

Nel 1544 il castello venne gravemente danneggiato e saccheggiato dal governatore francese di Cherasco. Successivamente Giacomo e Manfredo si occuparono della ricostruzione ed il nuovo maniero rimase immutato fino al 1864, anno della morte di Juliette Colbert, ultima marchesa Falletti. In quell’epoca, il castello era già divenuto una residenza di campagna, poiché i Falletti si trasferirono nel Palazzo Barolo di Torino.

Tra i suoi illustri ospiti si ricorda Silvio Pellico che fu anche amministratore della biblioteca Falletti.

Alla morte della Colbert, il castello Falletti passò all'Opera Pia Barolo che lo trasformò nel Collegio Barolo. Nel 1970 fu acquistato dal Comune di Barolo e significativamente restaurato e riqualificato; dal 2010 è aperto al pubblico come WiMu, Museo del Vino e le sue cantine sono la sede dell'Enoteca Regionale del Barolo.

Nel Comune di Barolo si trova un altro castello, il Castello della Volta di Barolo. Questo edificio sorge a cavallo della dorsale che da La Morra porta fino a Novello. Nonostante la meravigliosa posizione del castello e il paesaggio di cui gode, esso non versa in buone condizioni, ma si trova in uno stato di conservazione decisamente decadente.

Edificato nel XII secolo da Manfredo di Saluzzo, discendente di Bonifacio del Vasto, appartenne per qualche tempo alla famiglia De Braida fino a quando Alba se ne impadronì. Finì successivamente a far parte del feudo di Barolo e poi della famiglia Falletti.

Castello VoltaIl Castello della Volta è al centro di numerose leggende, ma una in particolare è la più famosa e si lega al crollo della volta del salone centrale avvenuto all’inizio del XIV, e da qui il nome “della Volta”. Si narra che gli uomini e le donne della corte del signore del castello  erano impegnati in un’orgia collettiva, quando furono seppelliti dal crollo del soffitto: la leggenda vuole che fu opera del diavolo che mirava ad impadronirsi delle anime delle persone della corte.

Nel 1800 venne ripristinato a residenza signorile e poi eletto dall'ultima marchesa Falletti come luogo ideale per trascorrere ore tranquille in compagnia del suo grande amico Silvio Pellico. Con la fine della dinastia dei Falletti, il castello cadde in rovina e nel 1944 subì numerosi danni a causa delle cannonate tedesche. Oggi è di proprietà di un'azienda vinicola di Barolo.

Castiglione Falletto

Castello di Castiglione FallettoSpostandoci nel comune di Castiglione Falletto troviamo il Castello di Castiglione Falletto costruito da Bertoldo Falletti di Alba che aveva ricevuto il feudo dai Marchesi di Saluzzo nel 1225 come ringraziamento per i servigi prestati.

I Falletti furono i proprietari del castello fino alla fine del XVII secolo e aggiunsero il proprio nome a quello del paese. Dopo i Falletti, altre furono le famiglie che entrarono in possesso del castello, ovvero i Caramelli, i Clarotto, Giuseppe Cerutti e i Vassallo di Dogliani. Quest’ultima famiglia, nella metà dell'Ottocento, si occupò di restaurare la fortezza svolgendo lavori di muratura e di ristrutturazione, trasformandola in un’abitazione nobiliare. Oggi il maniero è proprietà privata.

Grinzane Cavour

Il comune di Grinzane Cavour è sicuramente conosciuto per uno dei suoi conti più illustri e conosciuti in tutta Italia: Camillo Benso Conte di Cavour. Ma andiamo con ordine.

Le origini del Castello di Grinzane Cavour risalgono alla metà dell’XI secolo, quando venne edificato il primo corpo della torre centrale, ad opera della contessa Adelaide Manfredi, sposa in terze nozze di Oddone di Savoia.

Castello di Grinzane CavourVerso la metà del XII secolo il feudo di Grinzane fu dato in vassallaggio dalla città di Alba alla famiglia De Grinzaneis, mentre verso la metà del XV secolo il castello era di proprietà dei Marchesi di Monferrato.

Le forme architettoniche visibili ancora oggi risalgono alla metà del XVI secolo, quando il signore del castello, Pietrino Belli, convolò a nozze con Giulia Damiani di Asti: a quel periodo risalgono anche le decorazioni del salone delle maschere.

Occorre attendere fino agli inizi del 1800 per vedere il castello di Grinzane in mano alla famiglia dei Benso, marchesi di Cavour. Nel settembre del 1832, il Conte Camillo Benso giunse a Grinzane con la nomina di sindaco, carica che ricoprì fino al 1848. Alla sua morte nel 1861, il castello e le proprietà terriere andarono alla nipote Giuseppina Benso, sposa di Carlo Alfieri di Sostegno. Fu la loro figlia, Adele, a donare il castello e i fondi agricoli al Comune di Alba nel 1932.

Nel frattempo, il Comune di Grinzane, che nel 1916 aveva aggiunto la denominazione “Cavour” in onore del suo più illustre sindaco, venne inglobato nel comune di Alba nel 1931. Il comune di Grinzane tornò autonomo nel 1948 e, da allora, la proprietà del castello è di due comuni: quello di Alba e quello di Grinzane Cavour.

La gestione del castello è curata dalla fondazione Adele Alfieri di Sostegno.

Monforte d’Alba

Castello Monforte d’AlbaA Monforte d’Alba sorge il Palazzo Scarampi. Dell'esistenza di un antico castello si trova notizia solo nei testi dell'XI secolo, perché oggi, di esso, non restano tracce visibili.

Nel 1225 fu edificata una “torre nuova” e nel 1277 venne concluso un tratto tra le mura del mastio esistente. Appartenne a vari signori locali, passando anche tra le mani del Comune albese e dei marchesi del Carretto.

Nel 1703 le truppe savoiarde lo danneggiarono gravemente e pochi anni dopo, nel 1726, passò definitivamente allo stato sabaudo. L'attuale Palazzo Scarampi è stato edificato a cura della famiglia del Carretto dopo il 1706 sul sito del maniero precedente e ristrutturato nel 1833.

Novello

Castello di NovelloIl Castello di Novello gode di una posizione davvero invidiabile: si erge alto e fiero non solo sul paese, ma anche sulle vicine colline ricche di vigneti e boschi. Si tratta di una costruzione relativamente recente ultimata nel 1880 e voluta dalla Signora Maria Allara Nigra.

Fu progettato dall'architetto G.B. Schellino di Dogliani in collaborazione con gli architetti P. Palagi e E. Melano ispirandosi all'architettura neogotica ed eclettica. L’edificio sorge sui resti visibili dell'antico castello medioevale che, il 13 giugno del 1224, divenne proprietà del Marchese Guglielmo VI di Monferrato; l'anno seguente passò al Marchese Jacopo del Carretto e nel 1268, in seguito alla divisione tra i figli di Jacopo, toccò al primogenito Corrado del Carretto entrarne in possesso. Oggi l’edificio è adibito a ristorante e albergo.

Roddi

Castello di RoddiIl Castello di Roddi è un significativo e importante esempio di architettura fortificata medioevale, costituito da un corpo centrale a tre piani, la torre maestra alta e snella e, sul lato opposto, una torre più piccola e pensile. L’edificio sovrasta il paese e gode di una magnifica vista sul paesaggio circostante.

Il Castello è visitabile tutte le domeniche da maggio ad ottobre e al suo interno puoi ammirare le decorazioni, i soffitti lignei a cassettoni e le storiche cucine risalenti al 1500.

A partire dal 1526 l’edificio appartenne a Gaio Francesco della Mirandola, nipote del grande filosofo e umanista Pico della Mirandola, mentre nel 1690 passò ai Della Chiesa. Dopo il 1814 passò ai Savoia, fino a giungere nelle mani del Comune nel 2001.

Sinio

Castello di SinioIl Castello di Sinio è una casaforte quattrocentesca edificata all'apice del concentrico. L’imponente costruzione che oggi vedi, venne fatta edificare dopo il 1448 dal marchese Franceschino del Carretto, in sostituzione del maniero medioevale. Un palazzo tardo-gotico a cui faceva da elemento svettante il preesistente torrione quadrangolare abbattuto più di un secolo fa, in seguito alla vendita da parte degli ultimi conti Vassallo di Castiglione, per adibirlo ad abitazione rurale.

La facciata, verso piazza Marconi, è contraddistinta da finestre bifore, un grande arco ogivale d’ingresso, un decorativo marcapiano in laterizio, aperture monofore ed un affresco raffigurate Sant’Antonio abate e San Sebastiano con al centro la Madonna col Bambino, sovrasta il portale con lo stemma dei Del Carretto, riconducibile alla Scuola del monregalese di affreschisti quattrocenteschi.

Dopo il 1897 la casaforte ha subito importanti trasformazioni mantenendo i caratteri distintivi della dimora signorile. Dal 1975 il muro esterno vanta un altorilievo dello scultore Umberto Mastroianni. Oggi il castello è la sede di un’importante struttura turistico-ricettiva.

Verduno

Castello di VerdunoIl Castello di Verduno che oggi puoi visitare è stato edificato dai Cajssotti alla fine della prima metà del Settecento su progetto di Juvarra. Nel corso dell’Ottocento divenne luogo di villeggiatura del re Carlo Alberto di Savoia che vi impiantò una cantina per la produzione del Barolo, guidata dall'enologo Staglieno.

All’inizio del 1900 la famiglia Burlotto che ne trasformò una parte ad albergo.

Partire dall'Albergo Motta per scoprire le Langhe del Barolo

Se ti sei sempre chiesto quali siano le cose da vedere nelle Langhe adesso hai una risposta! Siamo onesti: in Italia non esiste regione senza importanti reperti storici, leggende che meritano di essere tramandate e storie che devono essere raccontate.

La varietà di paesaggi che regna sulle Langhe vede il suo apice proprio nelle colline del Barolo, risultato del millenario dialogo tra uomo e natura. Questa terra è l’ideale collegamento tra i boschi dell’Alta Langa e dell’Appennino ligure a sud, delimitato dal fiume Tanaro a nord, cuore politico, culturale e produttivo di un'area territoriale unica al mondo riconosciuta dal 2014 dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Il territorio delle Langhe Barolo non è un’eccezione! Su queste dolci colline troverai sempre un castello ricco di storia, una cantina con una lunga tradizione alle spalle nella quale potrai degustare i nostri vini locali e tipici ristoranti in cui potrai scoprire la cucina tradizionale. Chi non vorrebbe trascorrere un weekend nelle Langhe di questo tipo?

Il mio Albergo Motta a pochi minuti da Costigliole d’Asti è il luogo ideale in cui riposare dopo giornate intense. Questo mio albergo Asti si trova vicino a oltre attrazioni turistiche e consente di raggiungere comodamente numerosi punti di interesse.

Soggiornando nel mio albergo Motta di Costigliole d’Asti, potrai scegliere tu stesso in quale stanza soggiornare e in fase di prenotazione deciderai se preferire una delle nostre camere a tema o una camera turistica; sono tutte confortevoli, colorate e dotate, tra le altre cose, di bagno privato e connessione Wi-Fi.

In questi tempi noi del Motta siamo molto attenti alla salute dei nostri Clienti e per questo motivo ti consiglio di leggere il piano di autocontrollo COVID-19 che ho stilato e pubblicato sul blog.

Se desideri ricevere ulteriori informazioni sui nostri servizi, sulle nostre aperture o semplicemente vuoi prenotare il tuo soggiorno, non devi fare altro che contattarmi.

Non vedo l’ora di darti il benvenuto in questo territorio e soprattutto il benvenuto all'Albergo Motta!


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