Hotel Asti e Arte: l’Esposizione di Alcune Opere di Andrés Avré

Hotel Asti e Arte: l’Esposizione di Alcune Opere di Andrés Avré

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Il mio Albergo Motta ospita alcune opere di un artista contemporaneo

«Trarre ispirazione dalla trasformazione della materia, dal dialogo tra antico e contemporaneo e dagli infiniti segni precari che la vita ci mostra. La mia pittura, nella sua inquietudine di interrogare lo spazio in modo infinito, recupera valori primordiali, microcosmi di terra e materia appena emersi dal caos e allo stesso tempo palinsesti sovrapposti su cui l'uomo e la natura lasciano le loro tracce.»

È queste parole che il pittore Andrés Avré si racconta sul suo sito.

Un artista contemporaneo, autodidatta, le cui opere contengono un riferimento all'espressionismo astratto americano: interrogano lo spazio all’infinito, con la stessa inquietudine conoscitiva.

Il lavoro di Avré sul tema della trasformazione è una metafora dell’esistenza umana, narrata con particolare attenzione al divenire: come la vita stessa, che anche nella corrosione può diventare bellezza.

Trovo le sue opere davvero interessanti proprio per la loro originalità di linguaggio, ecco perché ne ho volute esporre alcune all’Albergo Motta: così che anche gli ospiti del mio hotel Asti potessero ammirarle e, su richiesta, acquistarle.

Ma chi è Andrés Avré?

Hotel Asti e arte: opera di Andrés AvréAndrés Avré nasce a Torino nel 1966.

Dopo gli studi universitari alterna alla pittura l’interesse per l'audiovisivo, il fumetto e l'illustrazione; eppure è solo nella maturità, a cinquant’anni, che ritiene di aver acquisito una coscienza dell'arte intesa come lo sfogo delle sue più intime energie e pulsioni.

Il suo studio-bottega si trova nell'antico borgo delle Langhe, a Monforte d'Alba, con il Belvedere che spalanca lo sguardo alle colline che si estendono fino al mare.

Un paesaggio unico al mondo, dove il tempo è scandito dal susseguirsi dei verdi, dei gialli, dei rossi e dei marroni, fino al bianco morbido e candido della neve, che finisce per coprire tutto in un breve tempo che sa di sospensione, di attesa.

In questo contesto la natura, la vita, la morte e gli oggetti che compongono il paesaggio diventano veri e propri spunti di riflessione per l’artista, che da sempre subisce il fascino della trasformazione della materia e di tutto ciò che è vivo, dall'accumulazione e dal divenire che creano, modificano e stratificano.

Non a caso alcune sue opere giungono alla fine del loro processo creativo solo dopo aver alternato fasi di riposo a fasi di elaborazione, passando attraverso i processi di lucidatura, di rimozione delle macchie, di rivestimento, di lavaggio, di sigillatura e di graffiatura.

Avré stesso, in una recente intervista ad Artistcloseup, racconta di quanto da anni continui a lavorare sul tema della trasformazione, intesa come metafora dell'esistenza umana e insieme come riflesso dei meandri dei suoi pensieri, nel tentativo (riuscito) di dare vita all’archetipo dell'instabilità di tutto ciò che ci circonda.

E così il mutare incessante delle cose, delle persone e dei sentimenti è visto come una continua evoluzione che crea ogni volta nuove realtà.

Il senso autentico della trasformazione

La trasformazione, per l’artista, è quella forma biologica che accomuna tutti in quanto rappresenta quel cambiamento che, attraverso una superfetazione, rende possibile il riappropriarsi di ciò che era nascosto, latente.

In questo modo si ricontatta la parte più intima dell'uomo, quella che gli permette di essere curioso, libero da pregiudizi, affamato di conoscenza e pieno di opportunità, tra cui quelle offerte dalla tecnologia.

Lo spazio pittorico, nelle opere di Avré, prende forma in un universo sospeso tra libertà e divisione, densità e leggerezza, tra l’armonia degli spazi e l'estetica dell'imperfezione.

Il suo processo creativo si fonda in una fase embrionale, nella ricerca di ambientazioni particolarmente studiate per ogni opera, con luoghi fortemente evocativi, come edifici abbandonati o aree sedimentate dalla storia, perfetto connubio tra antico e contemporaneo.

Successivamente prendono forma sulle tele patine leggere e scrostate, come i muri dei paesi delle Langhe: i colori usati sono quelli della terra, della natura, dei luoghi e delle atmosfere che si ritrovano anche nelle poesie di Cesare Pavese.

Su ogni opera l’artista prepara un primo strato nero che lascia lentamente asciugare per poi passare alla lavorazione del materiale con vecchie cazzuole da muratore, creando una struttura leggera.

L'opera così si presenta inizialmente come un corpo informe di masse fluide, che corrispondono ad una sorta di primitivo abbozzo.

Dopodiché la superficie della tela viene lavorata con spatole, rulli e spugne fino a sciogliere la tensione, in una continua e costante ricerca di un equilibrio armonico tra forma, contenuto e colori.

L’unicità dell’estetica e dell’emotività

Le opere di Andrés Avré sono una compiuta combinazione di intensità emotiva ed estetica anti-figurativa vicina alla Colorfield Painting di Rothko.

Si scorgono, nei suoi lavori, tracce di figurativismo: come se chi osserva, al posto di trovarsi davanti ad un’opera d’arte, si trovasse di fonte a un orizzonte, ai campi coltivati o ancora alle colline, ai tramonti.

Hotel Asti E Arte Gallery 01
Hotel Asti E Arte Gallery 02
Hotel Asti E Arte Gallery 03

E questo avviene nonostante non ci sia modo di riconoscere nel quadro un soggetto preciso.

Il linguaggio figurativo, espressivo e astratto fa da tramite in un rapporto che vuole avvolgere l’osservatore con gradazioni cromatiche, stratificazioni e sfumature appena accennati che portano la mente a vagare al di là dell’apparente omogeneità del colore in un percorso quasi spirituale, mentre conducono lo sguardo alla ricerca di un particolare riconoscibile.

Nonostante l’apparenza quasi monolitica e spesso compatta dei cromatismi il lavoro di Avré è vibrante, mutevole e avvolgente, in perenne dualità tra dogmatismo statico e mutazione dinamica, tra panteismo e nichilismo, tra stratificazione e omologazione, trascendenza e immanenza.

È allora nel gioco intellettuale ed emotivo tra l’artista e il quadro, tra l’osservatore e l’opera che si palesa la chiave per godere delle opere di Andrés Avré.

Una pausa di relax di piacere o di lavoro nell'hotel Motta di Costigliole d'Asti ha quindi da oggi un raffinato valore aggiunto grazie all'arte di un artista contemporaneo. Se desideri ricevere maggiori informazioni non esitare a contattarmi.


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