Visitare Asti: Scoprire la Storia di Palazzi e Musei Cittadini
Asti cosa vedere oltre alle torri
La scorsa news l’abbiamo dedicata a visitare Asti concentrandoci soprattutto sulle sue torri, costruzioni che le hanno conferito l’appellativo di “città delle 100 torri”, anche se oggi ne restano in piedi meno della metà.
Queste torri erano spesso erette dalle potenti famiglie locali per mostrare la loro influenza e il loro potere, motivo per cui le torri meritano di essere ammirate.
Per quanto belle e imponenti, ad Asti non ci sono solo torri, ma anche antichi palazzi, memoria dei tempi passati dove le famiglie nobiliari reggevano le sorti del territorio.
Se vuoi visitare Asti in modo completo non puoi perderti i musei, i numerosi reperti storici e i luoghi di interesse che rendono unica la città. Ad Asti c’è davvero tanto da vedere e grazie a questa piccola guida avrai la certezza di non perderti proprio niente. Ricorda però che per godere le bellezze delle città d’arte italiane non devi solo camminare e visitare i luoghi storici, ma concediti qualche sosta nei locali del centro storico: anche così puoi goderti Asti.
I palazzi
Iniziamo con Palazzo Alfieri situato in Corso Alfieri 375, casa natale del grande scrittore e drammaturgo Vittorio Alfieri (16 gennaio 1749). Il palazzo passò nelle mani della sua famiglia nel XVII secolo e venne ammodernato secondo gli standard dell’epoca dall’Architetto Benedetto Alfieri. Oltre il piccolo atrio, vi è un cortile trapezoidale che si apre verso il giardino nel quale svetta il platano del 1849. Il piano nobile comprende gli appartamenti e la camera natale di Vittorio Alfieri, che visse in questa casa solo fino all’età di cinque anni. Oggi il palazzo ospita la Fondazione Centro Studi Alfieriani e il Museo Alfieriano. Al piano terreno si trova la Fondazione Eugenio Guglielminetti dove si svolgono mostre temporanee.
Sempre in Corso Alfieri sorge il Palazzo del Collegio Museo Civico Sant'Anastasio, particolare edificio che si caratterizza per la sua duplice realtà di sito archeologico e di sede museale. L’area archeologica presenta i resti di ben 4 chiese facenti parte del monastero benedettino di Sant’Anastasio e la cripta romanica. Nel museo invece sono esposti i capitelli in arenaria della seconda chiesa romanica di S. Anastasio (inizio XII sec.), ma anche capitelli, mensole e conci d’arco scolpiti (secc. XIII-XV) provenienti dalla scomparsa chiesa gotica della Maddalena, elementi architettonici e scultorei alto e bassomedievali, tra cui il bellissimo paliotto proveniente da S. Pietro Consavia, pietre cantonali e stemmi provenienti da caseforti cittadine.
Nei suggestivi locali e cantine del Palazzo del Michelerio, ex sede del monastero del Gesù, potrai visitare un museo che espone reperti fossili molto importanti come la Balenottera di Valmontasca e la balena “Tersilla” di San Marzanotto d’Asti, in aggiunta a una ricca raccolta di conchiglie fossili.
Rimani in Corso Alfieri, via ricca di storia, per scoprire Palazzo Mazzetti rimaneggiato tra il 1730 e il 1751 da Benedetto Alfieri e dove ti consiglio di ammirare i sontuosi interni del piano nobile con stucchi, sovraporte e arredi barocchi. Dal 1940 è sede della Pinacoteca Civica che ospita tavole del maestro di San Martino Alfieri (XV- XVI sec.), opere di Guglielmo Caccia, di Giancarlo Aliberti, una sezione dei pittori genovesi del ‘600 con due tele di Valerio Castello, le microsculture in legno di Bonzanigo e una collezione di artisti piemontesi e italiani dell’800 e del ‘900 tra i quali Grosso, Delleani, Pittatore, Cagli, Guttuso.
Il Palazzo Ottolenghi in Corso Alfieri fu portato al suo aspetto attuale dall'intervento nel 1754 del suo proprietario, il conte Gabuti di Bistagno il quale decise di modificare le preesistenti strutture medioevali, sul progetto di Benedetto Alfieri. La facciata presenta la centralità tipica alfieriana con il bel portone sovrastato dal balcone. Il museo che si trova al suo interno presenta cimeli, opere pittoriche, bandiere, armi e monete del periodo 1797-1870, frutto di donazioni delle famiglie astigiane. Dalle sale, dotate di supporti multimediali, si scende al rifugio antiaereo della II Guerra Mondiale dove una proiezione ripercorre le vicende astigiane.
Il Palazzo Civico in Piazza San Secondo è una delle prime prove di architettura del progettista Benedetto Alfieri (1727) su preesistenze medievali: la facciata, caratterizzata da tre ordini di aperture in cui emerge il blocco centrale, è stata avvicinata a esempi nordici, austriaci e bavaresi. La scalinata, su una parete della quale si può ammirare una riproduzione della carta di Asti tratta dal Theatrum Sabaudiae del 1682, porta al Salone d’Onore.
Il Palazzo Mazzola Archivio Storico, un palazzo cinquecentesco nonché perfetto esempio di architettura Rinascimentale, conserva documenti dal X secolo in poi e codici medioevali come il Codex Astensis (miniato) e il Codice Catenato. Al suo interno si trova anche il Museo del Palio di Asti dove sono esposti i documenti più antichi e significativi riguardanti la corsa del Palio a partire dal memoriale dello storico Ventura che attesta per primo la Corsa nel 1275. Ricca la documentazione della Fototeca dell’Archivio Storico, che raccoglie documenti fotografici a partire dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri.
Il Palazzo del Podestà in Via Incisa, una casaforte del XIII secolo perfetto esempio di edilizia pubblica medioevale con il fregio in cotto, le cordonature in cotto e arenaria e la pietra cantonale. C’è sicuramente un motivo se in molti reputano questo palazzo il più bello di Asti. Prima di passare oltre, ti consiglio di soffermarti sul salone a piano terra con le volte a crociera con costoloni in cotto sostenute da un unico pilastro centrale con capitello in arenaria.
Sempre del XIII secolo è Palazzo Zoya in Via Carducci. Si tratta di una casaforte di fine Duecento appartenuta a una delle più ricche famiglie astigiane. Un tempo turrita, ha più volte subito modifiche nei secoli, ma conserva in facciata sei finestroni gotici e il fregio-cornicione in cotto presente in altri edifici del medesimo periodo. Il portale centrale è seicentesco mentre le aperture laterali più basse davano accesso nel medioevo al “fondaco”, gli ampi locali seminterrati che nelle residenze mercantili fungevano da magazzini.
Altri interessanti palazzi che ti consiglio di visitare sono:
- Palazzo Gazelli in Via Quintino Sella;
- Palazzo Catena in Via XX Settembre;
- Case dei Roero di Monteu di Settime e di Cortanze in Via Roero;
- Palazzo Bunei (Vescovado);
- Palazzo del Seminario in Via Carducci;
- Palazzo Amico in Piazza Cattedrale;
- Palazzo Asinari-Verasis in Via Natta;
- Casa Montafia;
- Palazzo Malabaila in Via Mazzini;
- Palazzi liberty in Piazza Medici.
Musei astigiani e altri luoghi di grande interesse
Il Museo Archeologico in Corso Alfieri è costituito da quattro collezioni private donate al Comune nei primi del ‘900. Il materiale comprende metalli pre-romani, ceramiche greche, magno-greche ed etrusche ed una consistente raccolta di reperti romani: vasellame e lucerne in terracotta, urne cinerarie, vetri e bronzi. La sezione egizia comprende due mummie con i relativi sarcofagi lignei, vasi canopi ed una serie di oggetti di carattere religioso-funerario.
Lo Spazio San Giovanni Museo Diocesano in Via Natta è stato inaugurato nel 2010, deve il suo nome all’antichissima chiesa di San Giovanni ed è il primo nucleo del Museo Diocesano della Cattedrale. All’interno si ammirano opere come il coro ligneo gotico, le sculture trecentesche e le lapidi di vescovi, l’affresco di Gandolfino raffigurante la Madonna della Barca. Il percorso di visita conduce alla cripta che risale all’VIII secolo. I capitelli corinzi appartengono all’epoca della ricostruzione teodoriciana di Asti, mentre i restanti capitelli sono di epoca altomedioevale (VIII -IX secolo).
Recati alla Domus Romana in Via Varrone e risalente al I secolo d.C.. I resti archeologici di questa casa patrizia si trovano sotto un edificio abitato e quindi non sono visibili dalla strada. Particolarmente interessante è la pavimentazione con al centro un mosaico costruito con la tecnica dell’opus tesselatum abbinato all’opus sectile delimitato da una cornice a spina di pesce più interna ed un’altra, più esterna, con motivo a treccia. Il mosaico a tessere bianche e nere è decorato da figure geometriche in marmo colorato alternate da figure zoomorfe e piante acquatiche. A pochissima distanza si trova anche l’imboccatura di un forno che alimentava il riscaldamento domestico per mezzo di intercapedini nei pavimenti. Se osserverai bene, su una piccola superficie di muro potrai vedere ciò che rimane dell’antica decorazione della casa.
Il Museo degli Arazzi Scassa in Via dell’Arazzeria è stato fondato da Ugo Scassa nel 1957 all’interno dei locali restaurati dell’antica Certosa di Valmanera. Il laboratorio produce arazzi realizzati con l’antichissima tecnica ad alto liccio, ma i soggetti sono riproduzioni dei più grandi artisti contemporanei, come Casorati, De Chirico, Cagli, Klee, Mirò e Kandinskij.
La Sinagoga e il Museo Ebraico sorgono in Via Ottolenghi. La Sinagoga di Asti si presenta con una semplice facciata neoclassica, un portale incorniciato da quattro colonnine che reggono un fastigio con scritta augurante. All’interno si trova uno spazio a tre navate con un capolavoro di ebanisteria della bottega del Bonzanigo realizzato nel 1809: un armadio a muro composto da otto pannelli scolpiti e dorati, ognuno dei quali reca un simbolo differente. Nei locali che un tempo furono del tempietto invernale, oggi è possibile visitare un piccolo museo in cui sono esposti oggetti liturgici e varie testimonianze della presenza ebraica in Asti.
Il Teatro Alfieri, inaugurato nel 1860 con il nome di nuovo Teatro Sociale Vittorio Alfieri, fu realizzato su progetto dell’ingegner Domenico Svanascini con costruzione a ferro di cavallo e quattro ordini di palchi più il loggione. La decorazione del soffitto e del sipario con l’apoteosi di Vittorio Alfieri fu affidata al pittore Francesco Gonin. Dopo lunghi lavori di restauri il teatro è tornato a nuovo splendore e ospita una stagione di prestigio e un festival di drammaturgia contemporanea.
L'Associazione Fondo Giovanna Piras in Via Brofferio è un ex birrificio Metzger, bell’esempio di recupero dell'architettura industriale di fine Ottocento, ospita un importante patrimonio culturale costituito dalle collezioni dell’eclettico artista e designer Flavio Piras, le quali spaziano dall’arte contemporanea alla fotografia moderna e contemporanea, dalla progettistica al design d’autore, dalla musica all’editoria pregiata. Al suo interno si trovano anche una ricchissima biblioteca e nello spazio Vintage, nelle cantine la collezione di pregiati vini italiani e francesi. Il Fondo Piras è inoltre sede di importanti mostre temporanee.
Riposarsi nel mio albergo Asti
Il programma è bello denso e ti impegnerà tutto il giorno. Cosa fare in serata? Dopo una giornata del genere non devi far altro che rientrare all’Albergo Motta, farti una doccia rilassante e prenotare il tuo tavolo nel ristorante dell’albergo, Terra di Mezzo. Qui potrai gustare una cucina che si divide tra quella piemontese e quella della vicina Liguria, senza dimenticare gli ottimi dolci fatti in casa.
Dopo una giornata del genere nessuno ha voglia di mettersi alla guida per trovare un ristorante di qualità, ed ecco perché nella stessa struttura del mio albergo Asti si trova un ristorante di primo ordine che non ti costringerà ad allontanarti dall’hotel.
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