Castelli astigiani: quali visitare?

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Castelli astigiani: quali visitare?

Tour dei castelli astigiani partendo dall'Albergo Motta!

Castelli astigiani tutti da visitare e da scoprire!

Quasi tutti i comuni presenti in provincia di Asti vantano castelli, manieri e resti di antiche torri. Questi luoghi di storia, di onore e di nobiltà attraggono ogni anno tantissimi visitatori provenienti da ogni parte d’Italia; tutti amano immergersi nella storia di queste antiche costruzioni, immaginare la vita al loro interno, una vita fatta di casate nobiliari e valorosi cavalieri.

Non è quindi un caso se la provincia di Asti promuove ogni anno, da maggio a ottobre, la rassegna Castelli Aperti, grazie alla quale potrai visitare tutte queste dimore storiche.

Ma quali sono i castelli astigiani più belli e che consiglio sempre ai miei Clienti? In questo articolo troverai tutte le informazioni che ti torneranno utili per programmare una tua futura visita in provincia di Asti, soggiornando nel mio Albergo Motta!

Di seguito ti propongo ben due itinerari:

  • Il primo a nord del fiume Tanaro nel Basso Monferrato;
  • Il secondo a sud del fiume Tanaro nell’Alto Monferrato.

Il mio Albergo Motta a Costigliole d’Asti sorge in una posizione strategica, su un ideale confine tra questi due percorsi: una grandissima comodità!

Basso Monferrato: tre diversi percorsi ricchi di storia e castelli

Il primo itinerario che ti andrò a descrivere è quello che si sviluppa a nord del Tanaro, nel Basso Monferrato, e comprende a sua volta tre percorsi, uno più bello dell’altro:

  • Tra Asti e Moncalvo;
  • Tra la Valle Versa e Val Rilate;
  • Tra la Piana di Villanova e il Roero.

Scegliere il migliore tra questi itinerari è quasi impossibile; ognuno di essi è infatti dotato di caratteristiche particolari, scorci mozzafiato e storie di antiche famiglie che aspettano solo di essere raccontate. Il mio consiglio è quello di affrontarli tutti e tre!

Asti e Moncalvo

Lasciandoti alle spalle il mio Albergo Asti, segui la strada in direzione Casale Monferrato e, in seguito, Castagnole Monferrato e Montemagno. Goditi il paesaggio e la pace che regna in queste zone.

Proprio a Montemagno ti apparirà il maestoso castello che, ancora oggi, domina sulla vallata circostante. Il castello è oggi una proprietà privata e, in tempi antichi, era abitato dal Marchese del Monferrato.

Castelli astigiani:  castello MontemagnoSi tratta di una costruzione a pianta irregolare caratterizzata da mattoni a vista, dai merli ghibellini e dalle immancabili torri di guardia. Parcheggia la macchina e ammira più da vicino il castello di Montemagno: il cortile interno a forma ellittica composto da bellissime logge, l’immancabile ponte levatoio, le cantine e, ovviamente, lo storico borgo che conserva perfettamente l’impianto urbanistico medievale.

Riparti in direzione Moncalvo. In Piazza Carlo Alberto potrai ammirare i torrioni e le mura dell’antico maniero, uno dei più grandi complessi fortificati della zona: per comprenderne la maestosità è sufficiente dire che era sede della corte quando Moncalvo era la capitale del Marchesato del Monferrato.

Castelli astigiani:  Castell'AlferoTi consiglio di proseguire ancora fino a giungere a Castell’Alfero dove troverai un’antica roccaforte del libero comune di Asti dal 1290. Partendo dalla piazza situata proprio sotto le mura sali a piedi fiancheggiando l’antico granaio del castello e raggiungi il Parco dei Conti Amico, nobili che trasformarono la fortezza medievale nella residenza nobiliare settecentesca che puoi ammirare ancora oggi, su progetto di Benedetto Alfieri.

Valle Versa e Val Rilate

Castelli astigiani:  Montiglio MonferratoEcco il secondo percorso del Basso Monferrato! Questa volta devi raggiungere Montiglio Monferrato sovrastato da un imponente castello dalla complessa struttura architettonica composta da quattro case torri con interni medievali, settecenteschi e ottocenteschi. Questo maniero fu la sede della corte itinerante del Marchese del Monferrato.

Nel grande giardino trovi la cappella di Sant'Andrea con affreschi trecenteschi piemontesi ad opera del maestro di Montiglio: questi affreschi rappresentano la vita di Cristo in una sequenza continua a nastro, come se fosse un fotogramma.

È il momento di proseguire verso Piovà Massaia, in direzione Castelnuovo Don Bosco, fino a raggiungere Passerano Marmorito, paese natale del compianto Giorgio Faletti. Un piccolo gossip: sai dove Faletti festeggiò il suo primo matrimonio? Nel ristorante dell’Albergo Motta quando era gestito dalla famiglia Fausone!

Qui potrai ammirare solo esternamente il castello trecentesco di proprietà della famiglia dei Conti Radicati; il suo storico giardino vanta specie rare come il monumentale cedro del Libano. Non è quindi un caso se questo giardino è segnalato tra i giardini storici del Monferrato!

Castelli astigiani: Moncucco TorineseDa Castelnuovo Don Bosco sali a Moncucco Torinese e preparati a uno spettacolo più unico che raro. Il castello che domina il paese ti offre una vista panoramica senza pari: si spazia dalle colline monferrine fino a quelle torinesi, da Superga fino all'arco alpino. Vi nacque Jacopo da Moncucco, ultimo gran precettore d'Italia dell'Ordine dei Templari.

Oggi il castello è di proprietà dell'amministrazione comunale e ospita il Museo del Gesso, un percorso in cui vengono illustrati la lavorazione e l'impiego del gesso nell'architettura rurale del Basso Monferrato tra il XVI ed il XIX secolo. Moncucco è storicamente nota per la presenza di cave di gesso.

Castelli astigiani: castello di PieaLascia Moncucco Torinese e percorri la strada che ti porterà a Piea e al castello dei Conti Roero che all’inizio del 1700 lo trasformarono in una dimora signorile, abbattendo i bastioni e realizzando un piano nobile e un bellissimo giardino all’italiana.

Riparti in direzione Asti fino a raggiungere Cortanze e il castello infestato dei Roero, un imponente maniero che domina le splendide colline del Basso Monferrato. La leggenda narra che nella sua torre prospiciente il campanile della chiesa, vaghi il fantasma di Viola Maria Galante, figlia del Marchese Ercole Roero. La fanciulla, perdutamente innamorata del giovane parroco, venne rinchiusa nella torre dopo averlo ucciso, perché egli non ricambiava il suo amore.

Proseguendo nel viaggio arriverai a Soglio nella cui piazza principale della chiesa parrocchiale sorge un altro castello che fu di proprietà della famiglia Pelletta, famoso per i suoi giardini all’italiana. Prosegui per Monale e ammira i castelli che si presenteranno lungo il tragitto: Cortazzone, Casasco, Cossombrato e Settime.

A Monale troverai ad attenderti il Castello degli Scarampi, ricchi banchieri astigiani che ne entrarono in possesso dalla famiglia Asinari: fu proprio questa famiglia che curò i lavori per ricostruire il castello nel 1300, dopo che venne distrutto dalle guerre tra Guelfi e Ghibellini. Una menzione particolare la merita la famiglia dei Gani che si occupa restaurare e a recuperare tutte le parti medievali del castello.

Cortanze

Cortanze

Soglio

Soglio

Castello Degli Scarampi - Monale

Castello Degli Scarampi - Monale

Piana di Villanova e Roero

Castelli astigiani: castello di CorvegliaEd eccoci all’ultimo percorso tra i castelli astigiani del Basso Monferrato. Si parte in direzione Torino, supera Villanova d’Asti e svolta per Poirino: davanti ai tuoi occhi si staglierà il complesso di edifici di Borgo Corveglia. Il castello fu edificato nel 1400 sui corpi di fabbrica del vecchio Ospedale di San Giacomo del 1100.

Riprendi la strada e prosegui fino ad arrivare a Ferrere dove sorgono ben due castelli della famiglia Garetti: Castelvecchio e Castelrosso. Del primo rimane una manica ed una torre medievale che ospita la Bottega del Vino, mentre Castelrosso, divenuto dimora signorile nel 1700, preserva oggi solo qualche traccia medievale sul lato ovest.

Castelli astigiani: Cisterna d’AstiProsegui in direzione Cisterna d’Asti, centro abitato sovrastato dal castello e dalla sua torre trecentesca. Le porzioni più antiche risalgono al 1100 e comprendono anche la grande cisterna d'acqua, a cui si deve il nome del comune, oggi visitabile nel salone centrale.

Il castello ospita uno dei più importanti musei etnografici del Piemonte, ovvero il Museo Arti e Mestieri di un Tempo della tradizionale vita contadina locale: non si tratta di una semplice esposizione, ma di un percorso comprensivo di allestimenti di laboratori, negozi e botteghe di artigiani.

Prima di rientrare nel mio Albergo Motta c’è un’ultima tappa: San Martino Alfieri situato a pochi chilometri dell’albergo. Qui gli Alfieri hanno legato il loro nome alla storia del Piemonte e numerosi sono i personaggi illustri che soggiornarono nel castello, tra cui spiccano il poeta Vittorio e l'architetto Benedetto. Oggi è di proprietà della famiglia San Martino di San Germano che lo detiene dal 1982 unitamente alla grande azienda vinicola in cui ti consiglio di recarti per qualche dolce e succoso souvenir.

castelli astigiani: Marchesi AlfieriDi questo castello spicca senza dubbio il suo giardino storico voluto nel 1815 dal Marchese Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno, su progetto dell'architetto paesaggista tedesco Xavier Kurten, che lo trasformò in un romantico parco all'inglese.

Dopo questi itinerari è giunto il momento di rientrare nel mio albergo a Motta di Costigliole d’Asti per una bella dormita.

Alto Monferrato: castelli tutti da scoprire

È il momento di affrontare il secondo itinerario tra i castelli astigiani che si sviluppa nell’Alto Monferrato. Non appena il sole sarà alto in cielo puoi partire alla scoperta di altri castelli e altre affascinanti storie. La prima tappa si trova poco lontano dal mio albergo: Costigliole d’Asti.

Ho già parlato del castello di Costigliole d’Asti in un mio precedente articolo. Si tratta di uno dei castelli più suggestivi con le sei quattro mura angolari, le sue statue e il ponte levatoio. Durante il medioevo appartenne alla famiglia degli Asinari e dal 1600 ne condivise la proprietà con la famiglia Verasis.

Non si può parlare del castello di Costigliole senza nominare la bellissima Contessa Virginia Oldoni, moglie del Conte Francesco Verasis, famosa per la sua capacità ammaliare chiunque e di usare il suo fascino per influire sulla politica. Fu proprio la Contessa a ricoprire un importante ruolo nella formazione dell'unità d'Italia; Cavour la mandò a Parigi presso la corte di Napoleone III in qualità di ambasciatrice del Piemonte. Si dice che lo stesso Napoleone III fu uno dei suoi amanti!

Il castello divenne il ritiro della Contessa soprattutto negli ultimi anni della sua vita, quando la sua leggendaria bellezza la abbandonò: si narra che la nobildonna uscisse solo la sera e completamente velata per evitare che altri la vedessero in viso. A tal scopo fece costruire la passerella coperta, ancora oggi visibile, che la portava direttamente alla carrozza.

Lascia Costigliole d’Asti alle tue spalle e dirigiti verso Calosso. Lungo la strada potrai ammirare il Castello di Burio, una costruzione tanto imponente quanto inquietante, in particolar modo quando, durante le giornate autunnali, emerge dalle nebbie. Nato principalmente ad uso agricolo, viene abbandonato per molti anni fino a quando degli architetti svizzeri lo acquistano, lo restaurano e lo trasformano in un centro d’arte.

Arrivi infine a Calosso e al suo castello con torre cilindrica merlata e parte dei suoi antichi bastioni. Appartenne ai Roero che lo trasformarono alla fine del 1600 in residenza di campagna. Ecco un piccolo aneddoto: qui vi morì il Vescovo di Pavia Alessandro Sauli, evento che elevò il Vescovo a patrono di Calosso. A lui è anche dedicata la bagna cauda del Beato in occasione del Bagna Cauda Day, evento che si svolge ogni anno a novembre e che coinvolge tutti i ristoranti della provincia di Asti.

Dalla strada panoramica di Piana del Salto raggiungi Moasca: nella sua piazza principale trovi le mura e due torrioni cilindrici: questi sono i resti restaurati e recuperati del maniero ricostruito a partire dal 1350, dopo che i Guelfi distrussero completamente la precedente fortificazione. Al loro interno sono ospitati la Bottega del Vino con il suo ristorante e sala conferenze, ed un Osservatorio astronomico.

Castello di Burio

Castello di Burio

Castello di Calosso

Castello di Calosso

Castello di Moasca

Castello di Moasca

Da Moasca puoi facilmente raggiungere San Marzano Oliveto con il suo feudo privato appartenuto alla Famiglia Asinari, in cui spiccano le quattro torri quadrate poste agli angoli e il giardino a terrazzo.

È tempo di rimettersi in viaggio e ammirare altri castelli astigiani che impreziosiscono le nostre colline. Scendi nella Valle San Giovanni e a Calamandrana Alta noterai la torre ottagonale del castello. Pochi chilometri e sei a Canelli dove trovi la villa seicentesca della Famiglia Gancia.

Scendi ancora, in Valle Bormida e arrivi nella Langa Astigiana. A Monastero Bormida trovi il castello vicino ad un fiume, eretto nell'anno 1000 non come struttura difensiva, ma come monastero benedettino di Santa Giulia. Dell'impianto romanico rimangono visibili la torre campanaria e il ponte sul fiume Bormida. La sua trasformazione in struttura fortificata risale al 1400.

A questo punto ti consiglio di avviarti sulla strada del ritorno verso Asti e proseguire fino a Castelnuovo Calcea, comune sorto attorno al castello edificato ai tempi di Barbarossa e poi distrutto dall'esercito dei Savoia nel 1635. Solo nel 2000 il Comune ha acquistato il sito e si fatto carico degli interventi di restauro che hanno interessato le mura e la torre di avvistamento. Raggiungi la torre e goditi lo spettacolo: qui la vista spazia dagli Appennini alle Alpi.

Nel rientrare verso il mio Albergo Motta ti ritroverai in Val Tiglione in cui sorge il Castello di Belveglio appartenente alla compagnia flautistica italo-americana Marlaena Kessick ed oggi sede dell’Ente Concerti Castello di Belveglio.

Castello San Marzano Oliveto

Castello San Marzano Oliveto

Castello a Monastero Bormida

Castello a Monastero Bormida

Castello di Belveglio

Castello di Belveglio

Con questo ultimo maniero termina il tour tra i castelli astigiani a sud del fiume Tanaro e puoi rientrare all’Albergo Motta.

Pianifica oggi il tuo soggiorno all'Albergo Motta!

Dopo due giorni trascorsi tra colline e castelli astigiani meriti anche tanto relax!

Le camere del mio Albergo Motta sono confortevoli, provviste di tutto il necessario e anche elegantemente arredate: ognuna di esse è anche provvista di una propria personalità e sarai tu a decidere quale si addice ai tuoi gusti e al tuo carattere. A tua disposizione mettiamo camere turistiche e camere a tema tutte dotate di bagno privato e affaccio su un ampio terrazzo: la scelta è solo tua!

Cosa sarebbe però un soggiorno senza un lauto pasto? Dopo una bella doccia puoi recarti nel nostro nuovo ristorante dove Pino e Flavia sapranno prendersi cura di te, coccolarti e stupirti con il menù del giorno, sempre nuovo e gustosissimo! Questo è il modo migliore per concludere degnamente una bellissima giornata.

Se desideri maggiori informazioni sui castelli e sugli itinerari che ti ho appena esposto sono sempre a tua disposizione e grazie al Pit Stop dell’Albergo Motta troverai di certo tutto ciò che stai cercando!

Con questa mia piccola guida spero di averti fornito alcune idee per quando l’emergenza Coronavirus sarà conclusa: se però vuoi ulteriori spunti su come trascorrere qualche giorno di vacanza nelle Langhe o ulteriori informazioni sui servizi messi a disposizione dal mio albergo Asti, non esitare a contattarmi!


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